Il vino rosso sembra avere effetti benefici sulla nostra salute, in particolare sul sistema cardiovascolare e sulla malattia da Covid-19, grazie all’azione del resveratrolo e dei polifenoli, ma solo se assunto in modo responsabile e in quantità non eccessive.
Secondo studi recenti, consumare un bicchiere di vino rosso al giorno apporta benefici sia al cuore che al cervello, diminuendo il rischio di attacco cardiaco e di ictus. Sembra che ciò deriverebbe dalle azioni positive svolte dal resveratrolo e dall’alcol, che incrementa i livelli di colesterolo buono, riduce la formazione di coaguli e produce variazioni nella pressione sanguigna. Inoltre, uno studio recente ha evidenziato come i polifenoli possano essere determinati per affermare che il consumo moderato di vino abbassa il rischio di contrarre l’infezione da Covid-19.
Il resveratrolo, il principio attivo contenuto nel vino rosso, è una sostanza naturale, appartenente alla famiglia delle fitoalessine. Prodotte da diversi vegetali, tra cui la vite, queste molecole agiscono sulla pianta allo scopo di prevenire aggressioni di agenti nocivi. Questa sostanza riduce il rischio di invecchiamento cellulare, ha proprietà metaboliche di tipo antiossidante, antibatterico, antimicotico, antitumorale, antinfiammatorio e di fluidificazione del sangue; infine, apporta vitamine e minerali che favoriscono il funzionamento dei principali sistemi del corpo umano.
Il “paradosso francese”, emerso durante uno studio scientifico, permette di comprendere meglio le proprietà del resveratrolo. Qualche anno fa è stata condotta una ricerca sull’incidenza delle malattie cardiovascolari che ha messo a confronto una popolazione di soggetti francesi con un’analoga popolazione di statunitensi. I due gruppi condividevano le abitudini alimentari tranne l’assunzione di vino nella dieta quotidiana. I risultati dello studio hanno sorprendentemente dimostrato una significativa riduzione di eventi cardiovascolari tra i francesi rispetto agli americani e la variabile più direttamente correlata è risultata proprio il moderato consumo di vino rosso, che resta a contatto delle bucce degli acini ricche di resveratrolo più a lungo del vino bianco.
Ulteriori più recenti ricerche indicherebbero che il resveratrolo aiuterebbe a prevenire i danni ai vasi sanguigni e, possedendo una potente azione anti-ossidante a livello dei radicali liberi presenti nelle cellule di delicate strutture come quelle cerebrali, anche la malattia di Alzheimer e la demenza senile.
I polifenoli, molecole organiche naturali contenute nel vino, soprattutto in quello rosso, svolgono un ruolo antiossidante. Uno studio condotto dai medici del Shenzhen Mental Health Centre dell’omonima cittadina in Cina e pubblicato su Frontiers in nutrition, ha dimostrato come i polifenoli possono essere determinanti per affermare che il consumo moderato di vino abbassa il rischio di contrarre l’infezione da Covid-19. Condotta su oltre 470mila cartelle cliniche e su 16mila persone contagiate, contenute nel database UK Biobank, la ricerca mette in relazione le abitudini di consumo di alcolici, vino, birra, sidro, superalcolici, con il rischio di contagio da Coronavirus, tralasciando però altri fattori.
Il team di esperti del Shenzhen Mental Health Centre è giunto a diverse conclusioni, ma in particolare che il rischio di contrarre la malattia è del 17% più basso in chi beve più di cinque bicchieri di vino rosso a settimana, mentre bere da uno a quattro bicchieri di vino bianco o spumante a settimana riduce dell’8% tale rischio. Al contrario, chi beve birra o sidro ha il 28% di possibilità in più di contagiarsi rispetto a chi non beve affatto, allo stesso modo di chi consuma superalcolici più di 5 volte a settimana. Secondo i ricercatori, l’elevata concentrazione di polifenoli del vino rosso, insieme all’elevato contenuto di alcol, permette di abbassare la pressione sanguigna, inibire l’ossidazione delle lipoproteine, migliorare la funzione endoteliale, inibire l’aggregazione piastrinica. È chiaro che un consumo di alcolici elevato incrementa in generale il rischio di contrarre il Covid.